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Macchina scenica, teatralità, memoria archeologica, continuità spaziale: sono queste le suggestioni che hanno ispirato il progetto, e che il progetto, a sua volta, suscita in chi vi si immerge. Il lotto di progetto, come l’area su cui sorge l’intero programma di riqualificazione del Centro Servizi Prenestino, risulta poco connotato, ma al tempo stesso presenta delle testimonianze storiche e archeologiche che ne definiscono un potenziale elevato. La funzione richiesta rappresenta un elemento imprescindibile che influenza e caratterizza l’intervento, permeandone ogni sua parte. La teatralità che avvolge l’intero progetto viene esplicitata attraverso l’elemento di confine tra interno ed esterno, una pelle che connota l’area e richiama le attività in esso contenute. Il fronte in movimento_La scelta di connotare fortemente la facciata esterna deriva dalla constatazione del luogo in cui si sviluppa: un luogo di passaggio, caratterizzato da assi stradali di scorrimento che diventano il punto di vista più frequente del progetto. Ne consegue una percezione segnata dal movimento, mai statica, che necessariamente varia con l’avanzare del percorso come la pellicola di un cortometraggio. Per evidenziare questa peculiarità si è scelto di utilizzare un singolo elemento ripetuto in successione lungo il profilo esterno del lotto, elemento che richiama la funzione principale contenuta all’interno dell’edificio e che si orienta seguendone il fronte. Ne deriva una visione cinematica degli spazi esterni che si modifica durante le ore di sole e con l’illuminazione artificiale notturna. La piazza interna_La grande piazza si sviluppa nella porzione più interna del lotto, protetta dal traffico veicolare grazie alla conformazione stessa degli edifici di progetto e schermata dalla viabilità interna al lotto e dai parcheggi mediante setti che diventano quinte scenografiche. Si sviluppa tra spazi coperti e scoperti, posti in continuità e riconoscibili dalla pavimentazione comune, flessibili e funzionali agli usi sia teatrali che di attività pubbliche o eventi. La sua conformazione ne consente un utilizzo continuo e diversificato sia per fasce orarie che per utenza. La continuità degli spazi_Il progetto prevede un utilizzo continuo degli spazi sia interni che esterni: le pareti apribili poste nella facciata sulla piazza interna consentono una fruizione estesa della sala prove e del palcoscenico in continuità con le adiacenti zone esterne. Elemento caratterizzante la piazza è infatti la gradinata rivolta verso l’edificio, definendo lo spazio del teatro all’aperto, senza soluzione di continuità con il palcoscenico interno. Il grande ambiente della salsa prove è dotato di una grande apertura verso la piazza per un utilizzo misto con fruizione indoor e outdoor, con la possibilità quindi di realizzare eventi e spettacoli in continuità tra interno ed esterno. I portoni del teatro caratterizzano il prospetto sulla piazza e, quando chiusi, definiscono una quinta scenografica per il teatro all’aperto. Non solo l’ambiente del teatro, ma l’intero edificio è caratterizzato dalla continuità tra interno ed esterno: le pareti mobili ed i serramenti apribili creano una serie di spazi modificabili, ampliabili per un utilizzo diversificato; anche ai livelli superiori le porzioni apribili metteranno in continuità gli ambienti interni con la loggia centrale, creando un affaccio privilegiato sulla piazza e sul fronte esterno. Un intervento unitario_Il progetto prevede la realizzazione del comparto in due lotti, come richiesto dal bando, proponendo un intervento che al termine delle esecuzioni si presenterà unitario. I due comparti infatti saranno connessi e posti in continuità tra loro, resi uniformi dalla medesima scansione delle facciate e dalla copertura, unica ma realizzabile in due momenti diversi. Al contempo i due edifici, complementari per funzioni, saranno riconoscibili grazie alla presenza della loggia centrale e della grande apertura nella facciata esterna, che connette la piazza con il contesto circostante. I periaktoi_L’elemento caratterizzante l’intero intervento prende ispirazione dalla storia del teatro greco-romano: la facciata esterna è costituita da elementi verticali che richiamano i periaktoi di origine greca adottati anche dall’antico teatro romano, prismi a base triangolare con pannelli oscuranti sui lati. Questa pelle esterna crea il fronte in movimento che dialoga con il contesto, incorporando le funzioni di chiusura rispetto al traffico veicolare e di schermatura solare degli ambienti interni vetrati. Al completamento della seconda fase di intervento si crea inoltre una porzione di piazza coperta protetta e raccolta, che valorizza ancor più l’ingresso al teatro, oltre a favorire l’incontro spontaneo tra i visitatori e l’organizzazione di eventi all’aperto. La passeggiata perimetrale_L’impianto distributivo dell’edificio è chiaro e leggibile: le diverse funzioni contenute sono direttamente collegate tramite un elemento unificante che è la passeggiata perimetrale lungo i periaktoi che collega le estremità dei due edifici. Si tratta di una passerella con affacci sull’esterno posta sui due livelli funzionali, che serve anche alla distribuzione delle principali funzioni interne. Le teche espositive e la memoria archeologica_ Il progetto intende coniugare le esigenze funzionali con quelle di memoria e Genius loci, con la creazione di aree protette dedicate alla memoria archeologica. La porzione più raccolta della piazza, che al termine dell’intervento complessivo sarà coperta, è caratterizzata dalla presenza di elementi strutturali con funzione espositiva, ispirati alle teche vetrate tipiche dell’arredo museale e destinati a contenere ed esporre parti di tracciato antico o di reperti del sito. La prima fase del progetto vede la realizzazione di geometrie vetrate che si sviluppano intorno a setti pieni che assumono la funzione di pagine bianche su cui esporre e documentare la memoria storia dei luoghi. Il progetto completo della seconda fase realizzativa prevede che questi elementi attraversino l’edificio per tutta la sua altezza creando dei veri e propri cavedi di luce che illuminano sia le teche che gli spazi circostanti. I setti opachi assumono funzione strutturale e di collegamento impiantistico tra i piani. La loro duplice funzione strutturale ed espositiva è evidenziata dalla luce naturale che filtra dalla copertura e da quelle artificiale in notturna. Le teche espositive diventano elementi caratterizzanti e generativi della piazza definendone la scansione e la composizione. Articolandosi oltre la loro funzione principale disegnano le aree di sosta con aiuole verdi e panchine e definiscono il disegno della pavimentazione. I materiali di progetto_I materiali scelti dichiarano in modo esplicito e immediato le scelte di progetto, in un continuo rimando tra estetica e funzione: il basamento dell’edificio dichiarato dall’uso dei mattoni pieni, la leggerezza e l’eleganza delle arti rappresentate dal volume superiore in vetro traslucido con inserti trasparenti, la quinta scenografica dei periaktoi realizzata con tralicci metallici e una tessitura che valorizza il gioco di luci e ombre. La pavimentazione della piazza richiama i colori e la matericità del travertino, dialogando con il legno della gradinata e del pavimento del teatro all’aperto, in continuità con il palcoscenico interno. Gli ambienti interni dell’edificio del teatro sono costruiti come scatole sospese in un volume, caratterizzate da un rivestimento delle pareti in legno bruciato, che ne definisce gli involucri reinterpretando il legno tipico del pavimento del palcoscenico.

Progetto  Sala prove del Teatro dell'Opera di Roma Capitale_Centro Servizi Prenestino

Tipologia  Cultura_Spazi pubblici

Luogo  Roma_Italia

Anno  2024

Status  Concorso internazionale

Dimensioni  3.800 mq

Cliente  Impreme Sud srl

Team   con Globo Studio_Spagna

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