Il progetto mira a rivisitare il concetto di piazza come luogo di democrazia e libertà creando una nuova polarità connessa a quelle esistenti, un luogo dove conservare, evidenziare e coordinare elementi legati alla rivoluzione, uno spazio visivamente e strettamente legato al contesto. L'area si trova in un incrocio dove la strada di riferimento cambia direzione. Gli edifici limitrofi, alcuni dei quali coinvolti nella storia della rivoluzione, sono situati lungo assi e allineamenti diversi. La piazza può essere correttamente rappresentata in una forma circolare allo stesso tempo polo ed elemento centrifugo per la città. Lo sviluppo parte da terra e si innalza su più livelli. Il percorso espositivo si sviluppa lungo una rampa a spirale continua che attraversa tutti i livelli. Gli spazi sono in successione temporale: i livelli interrati rappresentano il passato, il percorso "ad anello" rappresenta il presente, gli ultimi due livelli sono il futuro. I percorsi espositivi sono illuminati direttamente, solitamente un'opzione non corretta ma per un museo cittadino, che ne ospita porzioni, questa soluzione rafforza il collegamento con i luoghi che l'edificio vuole celebrare. Le condizioni meteorologiche modificano la percezione degli spazi, rendendoli sempre diversi. La pelle dell'edificio è costituita da una superficie trasparente che consente il collegamento visivo con la città e un uso dello spazio sempre legato ai cambiamenti della luce esterna. L'ambiente circostante è lasciato volutamente spoglio per accentuare l'effetto catalizzatore dell'edificio. Il museo è concepito come uno spazio aperto a disposizione dei cittadini. Ospita diversi spazi flessibili per l'interazione e le pratiche sociali. Le attività ospitate si svolgono durante tutto l'arco della giornata senza orari.